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In Italia il Bureau du Champagne rappresenta il Comité Champagne con sede a Epernay in Francia.
Questo sito è rivolto a quanti, professionisti e appassionati, desiderano approfondire la conoscenza dello Champagne. Dalla storia della denominazione alla degustazione, dagli abbinamenti al terroir, queste pagine sono il punto di partenza per un viaggio alla scoperta di un mondo unico e affascinante.
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La vetrata di Marc Chagall all’interno della Cattedrale di Reims e la Madonna Litta di Leonardo Da Vinci, la Dama del Pollaiolo e le stampe pubblicitarie ideate da Pierre Bonnard e René Gruau: sono solo alcune delle opere scelte per raccontare come due mondi apparentemente distanti siano invece molto vicini. Una prima similitudine è quella che lega Chef de cave e artista, figure capaci di dare vita con il loro talento ad autentici capolavori al termine di complesse fasi di elaborazione, rese possibili da un sapiente gioco di squadra. Inoltre, non mancano le parole comuni tra la disciplina enologica e quella artistica, basti pensare a termini come “assemblaggio”, “tessitura”, “sfumatura” o “saturazione”.
La vista è il primo senso coinvolto quando si degusta uno Champagne e il colore è in grado di svelare alcune caratteristiche della cuvée servita nel bicchiere: una tonalità gialla con riflessi verdi indica una prevalenza di Chardonnay, mentre leggeri riflessi rossi denotano una predominanza di vitigni a bacca nera come Pinot Noir e Meunier. Nel tempo anche i colori del vino evolvono, assumendo toni giallo dorati, ramati o ambrati. Le varianti di sfumature sono ancora maggiori nei rosé: rosa pallido o intenso, passando attraverso tonalità più o meno decise a seconda dell’assemblaggio. Con l’invecchiamento, gli Champagne rosé prendono sfumature aranciate più scure.
“Nel corso dei secoli lo Champagne ha rappresentato una fonte inesauribile di ispirazione per l’immaginario degli artisti di tutto il mondo, ha dichiarato Thibaut Le Mailloux, Direttore del Comité Champagne. Anche per questo motivo abbiamo scelto l’arte come ideale abbinamento per esplorare le emozioni a livello visivo che lo Champagne sa regalare. Alcune delle opere descritte oggi sono custodite nella nostra regione, meta enoturistica sempre più apprezzata anche dagli italiani, soprattutto dopo che nel 2015 i Coteaux, Maisons et Caves della Champagne sono stati iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO”.
“I colori dello Champagne” è la quarta tappa del percorso alla scoperta delle sensazioni che può regalare lo Champagne attraverso i cinque sensi. Il cammino è partito nel 2016, con un laboratorio dedicato all’olfatto e una degustazione accompagnata da un allestimento che riuniva tutti i 52 elementi che costituiscono la tavola dell’evoluzione degli aromi dello Champagne: dalla crosta di pane ai frutti di bosco, dal cioccolato al miele fino al tabacco. Il secondo episodio, che si è svolto nel 2017, aveva invece portato l’attenzione sull’udito, con un gioco basato sugli abbinamenti musicali. In quell’occasione era stato un pianoforte a evocare, attraverso le sue note, le immagini uditive di ogni cuvée pescando tra gli stili più diversi: da Satie a Couperin, da Schubert a Ravel. L’anno scorso era stata invece la volta del tatto, per una degustazione pensata per esplorare attraverso un gioco ciò che accomuna lo Champagne e il mondo dei tessuti e della moda.
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